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La Pubalgia

 Cos’è?…

La pubalgia è un processo infiammatorio muscolo-tendineo a carico della zona inguinale e/o pubica.

Sintomatologia

La sintomatologia tendenzialmente inizia con dolore situato nella zona pubica, che successivamente si irradia nella faccia antero-mediale della coscia e a volte anche in sede retropubica, associato a tenesmo vescicale (sensazione di incompleto svuotamento vescicale).
Il dolore si presenta soprattutto al risveglio e all’inizio dell’attività fisica.

Cause

La causa principale è il sovraccarico funzionale di tipo acuto o cronico. Conosciuta molto nell’ambito sportivo professionistico, in particolar modo nel calcio, la pubalgia è di frequente riscontro anche in sportivi occasionali, a causa della mancanza di preparazione fisica e in persone che presentano squilibri muscolari di varia origine. In questi ultimi casi si possono trovare cause di origine meccanica derivanti da patologie a carico della colonna vertebrale, degli arti inferiori o disturbi della deambulazione.

La Diagnosi

La diagnosi viene fatta attraverso dei “test di provocazione”, che servono a far emergere il dolore attraverso la palpazione, distrazione e contrazione contro resistenza.
Tutto questo però, da solo non è spesso sufficiente per una diagnosi certa di pubalgia, motivo per il quale è spesso consigliato effettuare un’ecografia per completezza diagnostica, e per evidenziare, qualora ci fosse, il grado di degenerazione della giunzione tendinea.

Trattamento

Il trattamento della pubalgia in fase acuta ha come obiettivo quello di ridurre l’infiammazione ed il dolore, motivo per il quale si ricorrerà all’utilizzo della terapia fisica a nostra disposizione (laserterapia, tecarterapia, onde d’urto e/o crioterapia), associata, se necessario ad un massaggio decontratturante a carico dei muscoli dolenti e della giunzione tendinea.

Andranno ovviamente valutate e corrette anche eventuali alterazioni posturali, che possono aver modificato la corretta dinamica di un gesto sportivo e predisposto al sovraccarico muscolare.

Sarà quindi fondamentale in fase post-acuta, al fine di evitare future riacutizzazioni del sintomo, iniziare un programma di allungamento specifico dei distretti muscolari coinvolti, migliorare la propriocezione, rinforzare le strutture ipotrofiche sinergiche allo schema motorio in esame, e correggere gesti quotidiani potenzialmente lesivi.

Nonostante le linee generali di trattamento ad ogni seduta sarà comunque opportuno scegliere le strategie terapeutiche più adatte, programmando gli obiettivi da raggiungere, integrando ed adeguando il percorso terapeutico a seconda della risposta alle singole terapie al fine di ottimizzare i risultati e migliorare la qualità di vita del paziente nel breve e nel lungo termine.